Auschwitz, Birkenau e il loro silenzio urlato

Sto vivendo un periodo particolarmente doloroso e affannoso che, limita il tempo che potrei dedicare ai miei articoli e mi costringe a non partire. E se non scrivo, mi sento sovraccarica e se non parto provo disagio.

E l’unico modo per esorcizzare questa pressione, è pensare a chi ha sofferto sino a morirne, delle volte in modo atroce e aberrante e il ricordo raggiunge veloce il tremendo ma doveroso percorso fatto, ormai più di 2 anni fa, ad Auschwitz e Birkenau.

Di quel percorso durato circa 7 ore, non ne ho, quasi mai, volutamente parlato se non in qualche foto postata sul mio canale Instagram per il bisogno impellente di non mettere da parte nessun tipo di dolore, piuttosto esternarlo per meglio circoscriverlo.

Quella mattina era straordinariamente imbiancata e la neve conteneva le numerose orme lasciate da gente silenziosa che, come noi, camminava quasi in punta di piedi per non ferire ulteriormente quel macigno di testimonianze che raggelavano più dei gradi sottozero esterni.

Ascoltavo la guida sentendomi sempre più svuotata e il genere umano mi ha fatto paura, per quell’insana crudeltà di cui è stato, ed è tuttora, capace perché, atrocità simili accadono in altri luoghi all’ombra del silenzio forzato.

Comprai 2 libri all’ ‘Auschwitz-Birkenau Memorial‘; ne ho letto uno incentrato esclusivamente sull’olocausto vissuto dai bambini e l’immagine di un nazista che ammazza un bambino prendendolo di peso e sbattendolo più volte contro il muro, mi è rimasta impressa e periodicamente mi perseguita.

Non sono solita pubblicare photo or visual stories ma stavolta lo farò perché quei luoghi racchiudono un silenzio denso di orrore che scuote profondamente ma, al contempo, avverti una urlata dignità che senti il dovere di diffondere. E così, seppur sia straziante scriverne o ricordare, voglio dar voce a chi adesso non ne ha più.

E’ un dovere di tutti raccontare per non dimenticare e potere, piuttosto, impedire.

L’abisso esiste in ciascuno di noi e prima o poi dovremo risponderne a noi stessi, guardandovi dentro. E che l’abisso possa inghiottire ogni impietoso!

Andando verso Auschwitz-BirkenauAndando verso Auschwitz-BirkenauArbeit macht freiAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-Birkenau - HAIRAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-Birkenau Auschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauBirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauWP_001338Auschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-BirkenauAuschwitz-Birkenau Auschwitz-BirkenauAuschwitz-Birkenau